Trend di welfare aziendale: differenze generazionali e consigli per le aziende

6 min read
Oct 10, 2024 5:40:46 PM

Nel panorama aziendale moderno, la gestione del welfare aziendale è diventata una priorità strategica per le imprese che desiderano attrarre e trattenere talenti. A questo proposito, il primo Osservatorio Welfare di DoubleYou, pubblicato quest’anno, è uno strumento utile per comprendere i trend di mercato e offrire un benchmark per le aziende italiane. Questo articolo esplorerà le differenze generazionali e le disparità emergenti nel welfare aziendale che sono emerse dall’Osservatorio, evidenziando come le esigenze e le aspettative dei lavoratori cambino in base all'età e come il welfare possa fungere da specchio della società contemporanea.

Questo articolo servirà per comprendere:

Le differenze generazionali nel mercato del lavoro
Welfare aziendale e generazioni
Credito welfare e famigliari a carico
Le differenze di spesa del credito welfare tra generazioni
La previdenza complementare
Giovani e tempo libero
L'importanza di un progetto welfare flessibile

Le differenze generazionali nel mercato del lavoro

L'Italia presenta una forza lavoro variegata, suddivisa tra diverse generazioni con valori, bisogni e aspettative differenti. Secondo l'ISTAT, circa il 5% degli occupati appartiene alla Generazione Z (15-24 anni), il 18% ai Millennials (25-34 anni), il 37% alla Generazione X (35-49 anni) e il 40% ai Baby Boomers (oltre 50 anni). Questa diversità generazionale rappresenta una sfida per le aziende, che devono adattare le loro strategie per soddisfare le varie esigenze dei lavoratori. Ma andiamo nel dettaglio di ciascuna generazione:

Baby Boomers (1946-1963)

Nati durante il boom economico post-Seconda Guerra Mondiale, i Baby Boomers valorizzano la stabilità lavorativa e la lealtà verso l'organizzazione. I loro bisogni primari includono la sicurezza finanziaria, con un'attenzione particolare alla pensione e a benefit come l'assistenza sanitaria e la previdenza complementare.

Generazione X (1964-1980)

La Generazione X è conosciuta per il suo approccio pratico e autonomo al lavoro. Equilibratori tra le tradizionali aspettative dei Baby Boomers e le tendenze moderne dei Millennials, i membri della Gen X danno importanza alla sicurezza del lavoro, al progresso di carriera e alla formazione continua. Investono nel loro sviluppo delle competenze per rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione e destinano una parte significativa del loro welfare all'istruzione dei figli e alla previdenza complementare.

Millennials (1981-1996)

I Millennials cercano lavori allineati ai loro valori personali e apprezzano ambienti di lavoro collaborativi che promuovono l'innovazione. Le loro priorità includono il riconoscimento sul posto di lavoro, la flessibilità, il benessere e le opportunità di carriera. I Millennials sono sensibili all'equilibrio tra vita lavorativa e personale e anche molto attenti alle politiche aziendali relative alla sostenibilità e responsabilità sociale.

Generazione Z (dal 1997 in poi)

I nativi digitali della Generazione Z si aspettano un elevato grado di tecnologia e digitalizzazione sul posto di lavoro. Valorizzano la trasparenza, l'etica e l'equità e cercano un equilibrio ottimale tra vita lavorativa e privata. Prediligono ambienti di lavoro flessibili, come lo smart working, e danno grande importanza al benessere fisico e mentale. In termini di welfare, tendono a investire in buoni spesa e attività ricreative, con una spesa media del 30% per viaggi e divertimenti, contrastando i comportamenti delle generazioni più anziane.

Welfare aziendale e generazioni

Le differenze generazionali emergono chiaramente nei dati dell’Osservatorio Welfare di DoubleYou. Ad esempio, la Generazione Z percepisce mediamente 580 euro di welfare On Top (un’erogazione liberale introdotta per scelta dell’azienda stessa), il 38% in meno rispetto ai Baby Boomers, generazione che ne riceve in media 810. Questa disparità è dovuta in parte al livello di inquadramento e alla RAL, con i giovani lavoratori che spesso ricevono salari inferiori rispetto ai colleghi più esperti. A confermare questa condizione sociale e lavorativa c’è l’indagine dell’Eurostat del 2020 secondo cui l’Italia è il fanalino di coda in Europa per numero di dirigenti con età inferiore ai 40 anni, con solo il 14% rispetto a una media europea del 33%. Questo dato riflette una scarsa presenza di giovani in posizioni di alta responsabilità, il che contribuisce ulteriormente alla disparità nelle erogazioni di welfare.

Credito welfare e famigliari a carico

Un dato interessante che emerge dall’Osservatorio Welfare di DoubleYou è la  correlazione tra credito welfare e numero di familiari a carico. 
L'Osservatorio mostra infatti una correlazione positiva tra il credito welfare medio erogato e il numero di familiari a carico. L’importo medio per lavoratore cresce del 20% quando ci sono almeno due familiari a carico e supera il 50% rispetto alla media se i familiari a carico sono più di tre. Questo trend si conferma anche nel caso della conversione dei premi di risultato.

Ma andiamo nel dettaglio: 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝗕𝗼𝗼𝗺𝗲𝗿𝘀, 𝗶𝗹 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟱𝟬% 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗼 𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶 𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼. Anche la Generazione X (+40%) e i Millennials (+15%) seguono questa tendenza positiva, mostrando come l'aumento dei familiari a carico sia associato a un incremento del welfare erogato. Per la GenZ, sebbene al momento rappresenti una generazione con una quota tendenzialmente minore di familiari a carico, questo trend invece sembra essere in crescita come per le altre generazioni fino ai 3 familiari a carico, per poi ridursi oltre le 3 persone: questo probabilmente anche per i pochi lavoratori che sotto i 30 anni hanno famiglie molto numerose. L'Osservatorio sottolinea comunque l'importanza di continuare a strutturare piani welfare flessibili e inclusivi, in grado di adattarsi alle esigenze specifiche di tutte le generazioni, garantendo un supporto adeguato anche ai giovani che iniziano ad assumersi responsabilità familiari.

La correlazione positiva tra il numero di familiari a carico e l'incremento del welfare aziendale dimostra come un sistema di welfare ben strutturato non solo supporti il singolo lavoratore, ma abbia anche un impatto sociale positivo, migliorando la qualità della vita delle famiglie e contribuendo al benessere collettivo.

Le differenze di spesa del credito welfare tra generazioni

Le abitudini di spesa sono fortemente influenzate dall'età e dalle fasi della vita, con priorità che variano tra sicurezza economica e benessere immediato, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

La previdenza complementare

Le generazioni più anziane, come la Generazione X e i Baby Boomers, destinano una parte significativa dei propri crediti al supporto dell'istruzione dei figli e alla previdenza complementare. I Boomers, in particolare, investono molto nei fondi pensionistici integrativi, con una spesa media di 690 euro. Questo comportamento riflette l'attenzione alla sicurezza economica, una caratteristica tipica di queste generazioni che si avvicinano alla pensione. Al contrario, un aspetto cruciale evidenziato dai dati è la bassa adesione dei giovani ai fondi pensionistici integrativi: la Gen Z ci investe solo il 4% del proprio welfare, i Millennials il 6% e la Gen X il 7%, contro il 19% dei Baby Boomers. Questo suggerisce una scarsa consapevolezza finanziaria, ma anche una posizione netta riguardo la priorità delle nuove generazioni di mettere il proprio benessere quotidiano al primo posto.

Giovani e tempo libero

Millennials e la Generazione Z mostrano comportamenti di consumo diversi rispetto alle generazioni più senior. Secondo una survey di Deloitte solo il 40% di Millennials e Gen Z ritiene di essere in condizioni economiche sicure ed è per questo che spesso si trovano ad aver bisogno di un supporto al reddito scegliendo così spese immediate come i buoni spesa. Inoltre, la Gen Z investe circa il 30% del proprio budget in viaggi e attività ricreative, evidenziando l'importanza della flessibilità e del tempo libero per i più giovani.

L’importanza di un progetto di welfare flessibile

Queste disparità generazionali sottolineano la necessità di strategie mirate e flessibili che possano adattarsi alle esigenze dei lavoratori di tutte le età. Solo attraverso un'analisi attenta e un approccio inclusivo, le aziende possono creare un sistema di welfare che rispecchi veramente la complessità e la diversità dei bisogni della forza lavoro attuale. Le aziende devono adottare un approccio multidimensionale che consideri le esigenze specifiche di ciascuna generazione, permettendo a tutti i lavoratori di poter beneficiare di un supporto equo e adeguato alle loro necessità. Adottare piani di welfare inclusivi e adattabili alle diverse generazioni non significa solo migliorare la soddisfazione dei lavoratori ma anche aumentare la competitività aziendale nel mercato del lavoro.

DoubleYou supporta le aziende italiane nell’implementazione di strategie di welfare aziendale efficaci e personalizzate: contattaci per una consulenza gratuita.

Se sei interessato all’Osservatorio Welfare completo puoi scaricarlo gratuitamente cliccando qui.

CONTATTACI