Il nuovo approccio delle aziende al welfare: strategia, PDR e benessere diffuso
C’è un nuovo linguaggio nel mondo del lavoro: si parla di retention, work-life balance, employer branding. Ma sotto queste parole chiave, si muove qualcosa di più profondo: un cambio di prospettiva nel modo in cui le aziende italiane intendono il welfare. Il 2024 ha segnato un passaggio importante e come mostra l’Osservatorio Welfare DoubleYou, il comportamento delle imprese racconta di una transizione: dal welfare come risposta normativa al welfare come leva gestionale e culturale. Un cambiamento visibile nelle scelte di progettazione, nella crescita dei modelli multifonte e, soprattutto, nell’evoluzione dell’utilizzo del Premio di Risultato (PDR) come strumento di flessibilità.
Andiamo ad approfondire:
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Il PDR e il modello multifonte: una leva strategica ancora da valorizzare
- Modelli diversi, ma obiettivi convergenti
- Oltre la fiscalità: cosa motiva davvero le aziende
Il PDR e il modello multifonte: una leva strategica ancora da valorizzare
Nel 2024, il 38% delle aziende ha adottato un piano multifonte, combinando CCNL, iniziative On Top e conversione del PDR, rispetto al 26% del 2023. È un segnale di maturazione nell’approccio al welfare, che diventa più flessibile, articolato e capace di intercettare bisogni diversi.
Il PDR, in particolare, rappresenta una leva significativa per ampliare l’offerta di welfare: il 30% delle aziende ha previsto la possibilità di convertirlo in crediti welfare, con un’adesione media del 67% tra i lavoratori, soprattutto nelle grandi aziende e tra i profili senior. Tuttavia, il potenziale resta in parte inespresso: le PMI incontrano ostacoli operativi e culturali, e le fasce più giovani faticano a percepirne il valore. La mancanza di strumenti di simulazione, di comunicazione efficace e di accompagnamento personalizzato ne limita la diffusione.
Le aziende più evolute, invece, riescono a valorizzare questa leva grazie a pratiche ben definite:
- strumenti digitali user-friendly per simulare il vantaggio fiscale;
- comunicazione interna chiara e continuativa, non solo durante il lancio dei piani ma anche nei momenti chiave dell’anno (ad esempio, back to school o festività);
- una narrazione valoriale che trasforma la conversione in una scelta consapevole, legata al benessere personale, familiare e professionale.
Il messaggio vincente non è solo “risparmia di più”, ma “investi nel tuo equilibrio e nella tua qualità della vita”. Questo cambio di paradigma è ciò che fa davvero la differenza.
Vuoi approfondire i vantaggi della conversione del PDR in crediti welfare? Leggi l'articolo "Premio produttività: cos’è, come funziona, normativa e vantaggi fiscali".
Modelli diversi, ma obiettivi convergenti
Le grandi aziende investono in piattaforme integrate, servizi di consulenza e comunicazione interna strutturata. Le piccole aziende, pur erogando mediamente 1.386 euro per lavoratore, si concentrano su formule più semplici come fringe benefit e buoni spesa. Eppure, entrambe puntano a un welfare che sia percepito come utile, concreto e coerente con i bisogni reali dei lavoratori. Una delle chiavi per migliorare l’efficacia dei piani è la personalizzazione. I dati dell’Osservatorio mostrano comportamenti molto diversi tra le generazioni: la Gen Z destina il 78% del credito ai fringe benefit, i Millennials puntano su viaggi e caregiving, mentre i Baby Boomers privilegiano salute e previdenza. Anche le differenze di genere incidono sulle scelte: le lavoratrici investono di più in educazione e cura familiare, gli uomini nella previdenza. Offrire piani modulari e adattabili a queste diversità è ormai essenziale.
Oltre la fiscalità: cosa motiva davvero le aziende
Secondo l’indagine qualitativa dell’Osservatorio, le principali motivazioni che spingono le imprese a investire in welfare sono:
- migliorare la retention e attrarre nuovi talenti;
- sostenere il benessere organizzativo;
- rafforzare il posizionamento e la responsabilità sociale.
Il welfare non è più un semplice strumento di vantaggio fiscale, ma un’estensione coerente della cultura aziendale. Comunica attenzione, visione e ascolto.
Scarica L'Osservatorio Welfare 2025
Il comportamento delle aziende nel 2024 racconta un welfare sempre più maturo e consapevole, ma non ancora pienamente valorizzato. La conversione del PDR rappresenta una leva potente, a patto che venga integrata in una strategia ampia, supportata da strumenti concreti, comunicazione costante e un approccio realmente personalizzato. Le imprese che riusciranno a tradurre la flessibilità in valore per le persone costruiranno un vantaggio competitivo sostenibile.
Scarica l’Osservatorio Welfare 2025 completo per analizzare dati, strategie e modelli di successo adottati dalle aziende italiane: https://double-you.it/osservatorio-welfare
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