Fringe Benefit e Flexible Benefit: le differenze e i benefici
Scopri le differenze tra Fringe Benefit e Flexible Benefit per creare un piano di welfare aziendale efficace, personalizzato e in linea con le esigenze dei tuoi lavoratori.
Nel panorama del welfare aziendale, i termini Fringe Benefit e Flexible Benefit sono sempre più ricorrenti, ma spesso vengono confusi. In realtà, si tratta di strumenti complementari, che, utilizzati nel loro insieme, aiutano a migliorare il benessere dei lavoratori e aumentare la loro soddisfazione. Per le imprese, comprenderne le differenze tuttavia è fondamentale per strutturare un piano efficace e competitivo.
Ecco tutto l’essenziale da sapere:
- Cosa sono i Fringe Benefit?
- Cosa sono i Flexible Benefit?
- Le differenze chiave tra Fringe Benefit e Flexible Benefit
- Quale scegliere per la tua azienda?
Cosa sono i Fringe Benefit?
I Fringe Benefit rappresentano beni o servizi forniti dall’azienda al lavoratore, integrativi rispetto alla retribuzione ordinaria. Non si tratta solo di un modo per aumentare la retribuzione, ma di un vero e proprio strumento di engagement e motivazione, che rende l’ambiente lavorativo più attrattivo e stimola il senso di appartenenza. Sono un di cui dei Flexible Benefit.
Tra gli esempi più comuni troviamo:
- Buoni acquisto, ideali chi sta muovendo i primi passi nel mondo del welfare aziendale, per piccoli riconoscimenti una tantum o per adempiere ad esempio agli obblighi previsti da alcuni CCNL in modo semplice e veloce;
- Auto aziendali, utili sia per mansioni specifiche che come “status symbol” per ruoli dirigenziali;
- Polizze assicurative, che tutelano il lavoratore e agiscono in senso più ampio sul suo benessere e la sua serenità.
Normativa di riferimento: L’art. 51, comma 3, del TUIR regola i Fringe Benefit, specificando che questi non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente se rispettano determinati limiti economici.
Per il 2025 (e fino al 2027), la soglia è fissata a:
- 1.000 € annui per lavoratori senza figli a carico.
- 2.000 € annui per lavoratori con figli a carico.
La Legge di Bilancio stabilisce, inoltre, l'introduzione di un’esenzione fiscale fino a 5.000€ annuiper i lavoratori fuori sede, applicabile ai nuovi assunti che trasferiscono la residenza di oltre 100 chilometri e nel comune della sede di lavoro. L’obiettivo è quello di supportare le spese locazione e manutenzione, ma segnaliamo che, a differenza delle altre somme erogate sotto forma di fringe benefit, questi importi godono solo dell’esenzione fiscale, non di quella contributiva.
Un aspetto distintivo e vantaggioso dei Fringe Benefit è che possono essere concessi ad personam: l’azienda può utilizzarli per premiare specifici collaboratori, ad esempio per il raggiungimento di obiettivi o in occasioni particolari. Questa flessibilità li rende particolarmente utili in contesti in cui si vogliono valorizzare figure chiave o incentivare performance elevate.
Inoltre, per l’azienda rappresentano un modo per ottimizzare i costi del lavoro e ridurre il cuneo fiscale.
Cosa sono i Flexible Benefit?
I Flexible Benefit sono una soluzione più ampia e strategica, di cui fanno parte anche i Fringe Benefit. Si tratta di erogazioni complementari alla retribuzione, che supportano il benessere del lavoratore e della sua famiglia, attraverso una vasta gamma di servizi, tra cui a titolo d’esempio:
- Spese per l’istruzione dei figli, come rette scolastiche o universitarie;
- Abbonamenti per il trasporto pubblico, per promuovere la mobilità sostenibile;
- Assistenza familiare, come servizi per il caregiving o familiari non autosufficienti;
- Servizi per il benessere personale: attività sportive, visite mediche specialistiche, sedute di psicologia sono solo alcuni esempi.
Normativa di riferimento: Secondo l’art. 51, comma 2, del TUIR, i Flexible Benefit non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente se rispettano finalità sociali e sono erogati alla generalità o a categorie omogenee di lavoratori. Solo alcune categorie di spesa, come quelle per la previdenza complementare, sono soggette a soglie massime di esenzione.
Un elemento distintivo dei Flexible Benefit è la flessibilità: le aziende mettono a disposizione dei lavoratori, di solito tramite piattaforme tecnologiche, un importo sotto forma di credito welfare e il lavoratore sceglie, sempre sulla piattaforma welfare, i servizi per lui più utili, allineandoli alle proprie esigenze personali e familiari.
Le differenze chiave tra Fringe Benefit e Flexible Benefit
Sebbene entrambi rappresentino strumenti di welfare aziendale, possiamo notare alcune differenze:
Caratteristica |
Fringe Benefit |
Flexible Benefit |
Definizione |
Beni o servizi aggiuntivi alla retribuzione |
Beni o servizi complementari alla retribuzione, in genere con finalità sociali |
Erogazione |
Anche ad personam |
A tutti i lavoratori o categorie omogenee |
Esempi principali |
Buoni acquisto, utenze domestiche, polizze assicurative, auto aziendale |
Servizi per istruzione, assistenza familiare, work-life balance. Anche i Fringe Benefit rientrano nei piani di Flexible Benefit |
Limiti fiscali |
Fino a 1.000/2.000 € |
Presenti solo per alcune categorie di spesa (es. versamenti a previdenza complementare). |
Quale scegliere per la tua azienda?
Non esiste una risposta universale: la scelta tra Fringe Benefit e Flexible Benefit dipende dagli obiettivi aziendali, dalle esigenze dei lavoratori e dal contesto organizzativo. Una valutazione strategica permette di massimizzare l’efficacia di queste soluzioni, migliorando non solo il benessere dei lavoratori, ma anche la produttività e l’attrattività aziendale.
Ecco alcune considerazioni per orientare la tua decisione:
- Per premiare singoli collaboratori o figure chiave, i Fringe Benefit offrono la massima flessibilità. Ad esempio, possono essere utilizzati per incentivare ruoli strategici o riconoscere meriti individuali, come il superamento di obiettivi importanti. Questo approccio è ideale in contesti competitivi dove trattenere talenti è una priorità.
- Per aumentare il benessere generale e supportare le famiglie, i Flexible Benefit rappresentano la scelta migliore. Essendo più inclusivi e personalizzabili, permettono di rispondere a esigenze diverse, come l’accesso a servizi per l’istruzione, la cura dei familiari o il benessere personale fisico e psicologico. Questo li rende particolarmente adatti adaziende che vogliono incentivare il benessere dei propri lavoratori, valorizzare l’inclusione e costruire un clima positivo per tutt.è importante ricordare che i piani di Flexible Benefit prevedono anche i Fringe Benefit, in quanto si tratta di una categoria di benefit prevista dalla normativa: le aziende che optano per un piano welfare completo offriranno comunque ai propri lavoratori la possibilità di scegliere, ad esempio, buoni spesa e carburante.
L’approccio in genere più efficace è quindi quello di utilizzare entrambi gli strumenti, introducendo in azienda un piano welfare completo.
Inoltre, è essenziale considerare l’importanza di comunicare bene queste opportunità: un piano welfare, per essere davvero efficace, deve essere compreso e apprezzato dai lavoratori. Creare momenti di confronto e ascolto può aiutare a tarare al meglio l’offerta e ad aumentare la conoscenza dei vantaggi dei piani di Fringe e Flexible Benefit, trasformando i benefit in uno strumento di valorizzazione del capitale umano.
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