Che cosa si intende per Smart Working?
Lo Smart Working, o lavoro agile nella sua traduzione italiana, viene definito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali come “[…]una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro[…]�?. Si tratta quindi di una nuova modalità di organizzazione e di gestione del lavoro, che prevede lo svolgimento della prestazione lavorativa con flessibilità organizzativa, previo accordo tra le parti coinvolte: il lavoratore e l’azienda.
Qual è la normativa in tema Smart Working?
Lo Smart Working in Italia è normato dalla Legge n. 81/2017, che garantisce la possibilità di introduzione di politiche di lavoro agile in azienda attraverso un accordo individuale con specifiche caratteristiche tra lavoratore e datore di lavoro, che quest’ultimo deve poi inviare in via telematica tramite apposita piattaforma al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
È importante però segnalare che, a seguito della pandemia da Covid-19, ci sono stati importanti aggiornamenti in materia allo scopo di agevolare l’introduzione dello Smart Working da parte delle aziende nel periodo emergenziale: è stata infatti introdotta la procedura semplificata, che prevede l’invio di una semplice comunicazione al Ministero, contenente i nominativi dei lavoratori coinvolti e la data di inizio e fine delle prestazioni svolte in modalità agile. Grazie al Decreto Semplificazioni questa procedura agevolata diventa strutturale da settembre 2022, momento in cui lo Smart Working semplificato si sarebbe invece dovuto concludere.
